domenica 18 settembre 2016

THE WOUNDED KINGS: Visions in Bone (Review)

DOOM 
Il quinto album dei The Wounded Kings è anche l’ultimo, stando a quanto annunciato dalla band poco tempo fa, davvero un peccato, anche considerando  la bellezza di questo Visions in Bone.
Persa la voce di Sharie Neyland, la band per il commiato si è affidata all’ottimo George Birch, cantante storico dei nostri. C’è da dire che il suo operato è nettamente superiore a quello della Neyland, sia per qualità che per espressività. La sua voce cupa e più baritonale si sposa meglio con le atmosfere plumbee e rarefatte che il resto della band sa creare, soprattutto rispetto alla timbrica più monocorde della sua predecessora che poco enfatizzava le splendide composizioni che l’accompagnavano.

L’opener del disco è la splendida Beast e dico splendida nonostante il ritornello sfiori il plagio a Lord of Desolation dei Bedemon, ma il feeling Dark e la voce di Birch che si arrampica su vuoti profondi e pieni di un’intensità pazzesca, non lascia scampo.
Tutti i pezzi del lavoro vivono di una profonda ed occulta luce che ridesta ogni nota in favore di un risultato complessivo davvero stupefacente, dove il Doom colto dei nostri si arrampica su vette rimandanti agli outsider del genere, Black Sabbath e Candlemass – freschi dello splendido mini album Death Thy Lover - su tutti.
In questo teatro degli orrori nascono perle assolute come Vultures, Kingdom, Bleeding Sky e la finale Vanishing Sea, ogni pezzo riscopre il sapore – nonostante il lungo minutaggio di quasi tutte – di una struttura compositiva che rimarca su ritornelli imponenti, riportando la forma canzone al suo primitivo significato.

Col cuore in mano vi dico che il canto del cigno di questa splendida band è davvero un colpo mortale, ora che la quadratura sembrava davvero aver trovato il suo cerchio perfetto siamo costretti a dover dire addio ai The Wounded Kings, ma lo facciamo con un album di valore assoluto che farà sfracelli fra gli amanti del Doom e non solo, per un addio che noi tutti speriamo possa essere un semplice arrivederci.

TRACKLIST:

01. Beast
02. Vultures
03. Kingdom
04. Bleeding Sky
05. Vanishing Sea

INFO:

ANNO: 2016
SITO: The Wounded Kings
LABEL: Candelight


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