mercoledì 3 febbraio 2016

SEVEN SISTERS OF SLEEP: Ezekiel's Hags (Review)

DOOM / SLUDGE / SLUDGECORE
Se un bel giorno decidi di chiamare la tua band come il titolo di una delle prime opere letterarie pubblicate a livello mondiale, sulle proprietà psicotrope di funghi, oppio, coca, hashish ect ect... Non sei di certo uno che si tira indietro, l'essere DIRETTI è da sempre una caratteristica dei Seven Sisters Of Sleep e ce lo mostrano piuttosto intensamente da sei anni a questa parte, basti pensare ad "Opium Morals" un disco emblematico che ruota attorno a liriche oscure ad allucinogene. Proprio per questo motivo, quello che ci siamo chiesti un pò tutti, alla notizia del nuovo Ezekiel's Hags è stato sicuramente, con cosa ci narcotizzeranno adesso....
Ogni traccia si diversifica dall'altra in Ezekiel's Hags, vivendo di una forza espressiva a se che sembra collegarsi ad un vaso sanguigno in cui defluiscono raggelanti chitarre ed una doppia cassa imbottita di disprezzo, alternanata ad atmosfere dai colori grigi, suoni urbani e distorti, carichi di misticismo. Come stati di coscienza alterati da un bad trip di fumi tossici, vanno a condensarsi a ritmi lenti e cadenzati dalla voce di Tim, un timbro straziante, che sembra volerti staccare la carotide a morsi da un momento all'altro. Un'opera eretta da continui raptus di follia pura, che si alterna tra tonalità low e disturbanti sonorità aggressive, indubbiamente di forte impatto emotivo.
Racchiudere questo disco in un'unica categoria è semplicemente da folli, quello che invece si mostra chiaro è la continua crescita e ricerca dei Seven Sisters Of Sleep, una band che non è rimasta ferma immobile nell'immaginario mistico/drogato ma si spinge in avanti compiendo un passo oltre, e non credo che sia una casualità che delle registrazioni si sia occupato il master Paul Miner (Phobia/Motörhead/Terror). Tim, Eddie, Brock, Hugh, Brian attraverso Ezekiel's Hags mostrano la loro Los Angeles e le innumerevoli influenze musicali che hanno fatto storia e che tutt'ora fanno parte di questa sfaccettata città; in 11 brani che si svelano rabbiosi, ribelli, profetici e abbondantemente novici! 


TRACKLIST:
01. Jones      
02. Denounce      
03. Gutter      
04. Plateau      
05. Brother's River      
06. Prey      
07. Third Season      
08. Sacred Prostitute      
09. Ud-Nun      
10. War Master  
11. Bastard Son


INFO: 
ANNO: 2016

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