martedì 7 aprile 2015

MINSK: The Crash & The Draw (Review)

SLUDGE - POST-METAL
A volte ritornano. Dopo una pausa di alcuni anni, che aveva fatto pensare ad un imminente definitivo scioglimento, i Minsk sono di nuovo tra noi con il loro quarto album in studio, tanto atteso quanto ormai inaspettato. The Crash & The Draw si sottopone prepotentemente alla nostra attenzione, dimostrando sin dal primo ascolto indubbie qualità stilistiche e compositive. 
L'impatto, talmente coinvolgente e frastornante, non lascia spazio a critiche o obiezioni istintive, trascinandoci sempre più a fondo nella sua essenza, ascolto dopo ascolto, come in preda ad una vitale necessità di approfondirne e comprenderne ogni componente.
L'ascolto procede innescando turbamenti emotivi più o meno intensi, che toccano l'apice nel momento in cui l' inscindibile frastuono inizia ad essere percepito quale linguaggio dall'elevata forza comunicativa, entrando misteriosamente in sintonia con la nostra altrettanto complessa e impermeabile interiorità,in un dialogo senza fine.
La complessità che ci sembra di percepire nei primissimi istanti di ascolto, scaturisce dall'inconscia difficoltà di concepire e assorbire quell'enorme quantità di elementi, di relazioni e combinazioni inedite con cui essi vengono resi solidali gli uni con gli altri, secondo una logica che trova nella dissonanza dei suoni e nella loro consistenza quasi fisica, la forza del suo carattere sperimentale.
Proseguendo nella direzione verso cui Whit Echoes In The Movement Of Stone aveva mosso i primi passi, The Crash & The Draw incarna quella svolta necessaria che ciascuno di noi si sarebbe augurato, la dimostrazione concreta di trovarci in presenza di una band dalla solida e spiccata personalità, che senza inventare nulla, senza rivoluzioni e svolte epocali, è stata in grado di ricombinare e fondere insieme elementi di differenti derivazioni, dando forma ad un'unica, maestosa e impeccabile interpretazione dell'angoscia e del perenne senso di precarietà a cui la nostra condizione umana ci sottopone senza possibilità di scampo. Un volo di Icaro, speranza, illusione, poi di nuovo verso il basso.



TRACKLIST:

  1. To The Initiate
  2. Within And Without 
  3. Onward Procession I: These Longest Of Days
  4. Onward Procession II: The Soil Calls 
  5. Onward Procession III: The Blue Hour 
  6. Onward Procession IV: Return The Heir
  7. Conjunction
  8. The Way Is Through 
  9. To You There Is No End 
  10. To The Garish Remembrance Of Failure 
  11. When The Walls Fell

INFO:
ANNO: 2015
WEB: MINSK

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