giovedì 10 gennaio 2013

RITES: Rites EP


SLUDGE, DOOM
Irlanda: paese dalle verdeggianti distese a perdita d'occhio, di celtiche radici e della birra scura per eccellenza.
Con questi presupposti la musica che vi si produce non può che avere le medesime caratteristiche, ovvero essere cupa ed oscura, avere tempi rallentati tali da permettere di ripercorrere in sorvolata tutti i verdi campi che la caratterizzano, dall'incidenza solenne, ma mai severa.
Accordature a dir poco basse, distorsioni incisive, screaming pieno e potente: questi gli ingredienti di una band il cui nome si sposa alla perfezione con la propria terra di origine, ovvero Rites - che dà il titolo anche all'autoprodotto EP in questione - che porta alla mente i rituali celtici intrisi di simbologia e magia, in perenne contatto con la Natura ed i suoi cicli, da celebrarsi rigorosamente alla luce della Luna Piena. Anche solo ammirando la copertina del disco emergono gli elementi citati, raffigurante infatti una sorta di sacerdote in tunica, le mani giunte a mo' di celebrazione o preghiera, avvolto dalle ali del volatile più dark esistente, il corvo - il tutto rigorosamente in bianco e nero in uno stile di raffigurazione affine all'affresco.
Il risultato è un ottimo disco che gode della potenza dello sludge e lo impreziosisce con la cupezza del doom, senza sottovalutare il tocco femminile al basso - elemento che personalmente non manco mai di sottolineare.
Un Intro ci apre le porte del tempio all'interno del quale ci apprestiamo ad assistere al Rito, un incipit di sola batteria dal carattere quasi tribale si fonde poi con il resto dei componenti, dando vita a quasi 2 minuti di strumentale imponenza.
Siamo poi condotti su di un Vessel, che affronta un oscuro mare in tempesta fatto di alternanza di tempi tirati e dimezzati, dove una fugace illusione di calma si presenta sul terminare del brano: clima quieto, suoni puliti, il fischio del vento in sottofondo preludio alla scarica distorta che ritorna poi in auge sino alla conlcusione.
In Plastic Lung possiamo godere appieno di quel matrimonio sopracitato che i Rites riescono a compiere tra i due generi dello sludge e del doom: troviamo infatti cadenze rallentate al limite del ciondolante, tempi dilatatissimi tipici del secondo genere, intramezzati dal tema principale del pezzo, dalle ritmiche solo leggermente meno trascinate, condite dal soffertissimo screaming, che ci rimanda più facilmente allo sludge.
Approdiamo, passando per la fangosissima Forging, al brano di chiusura, Iron Shrimp quello che tra tutti si distingue per il suo carattere più metallaro denotato dalle sferraglianti cavalcate dell'intro e dai riff che sostengono il massiccio cantato durante tutto il pezzo, fino ad un sempre maggiormente rallentato outro che riconferma la solenne pesantezza del quartetto irlandese.
Un lavoro davvero ben fatto, che dimostra come i Rites si siano meritati di condividere il palco con band come Conan e che farebbe meritare loro di essere conosciuti anche al di fuori dei confini della verde Irlanda.


TRACKLIST
  1. Intro
  2. Vessel
  3. Iron Lung
  4. Forging
  5. Iron Shrimp

INFO

ANNO: 2012
LABEL: Autoprodotto
WEB: Facebook



RITES - IRON LUNG

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