PSYCH, SEVENTIES |
Facciamo qualche passo indietro quest’oggi ripercorrendo
questo storico lavoro degli Hypnos 69. La band belga è infatti attiva dal 1995
e Intrigue of Perception è il loro 5° lavoro (il 3° CD).
Un album che calza a pennello sia sul nome della band che
sul titolo dell’opera. È infatti un album ipnotico, che ti culla in sogni
leggeri, ma distorti, dove la contraddizione dei due numeri posti nel titolo,
simboleggianti il segno zodiacale del Cancro, riflette la commistione di
elementi psichedelici e acidi che abitano tutte le tracce del disco.
Le sonorità, dicevo, non sono propriamente rock, nel
senso più stretto del termine, non presentano distorsioni, momenti cattivi o
duri o di difficile ascolto. Sono bensì orientate alla pulizia, con una effettistica
calibrata e pensata per essere introdotta in momenti mirati, senza farne un
(ab)uso spropositato. Molto frequenti sono i tratti in cui i pezzi tendono al
blues, allo swing, al jazz e la melodia non viene sdegnata per niente.
Se dovessi azzardare direi che il loro stile ricorda in
pieno quello usato dai Pink Floyd, dove la musica e la melodia fanno da
contorno all’effetto generale che si desidera ottenere, ovvero quello del
viaggio mentale, della percezione distorta, appunto.
Immancabili le ballad di sicuro impatto emotivo: la
prima, Third Nature, dal prologo più dolce e dall’epilogo più drammatico, la
seconda, Islands On The Sun, più sognante e trasognata, con quel controcanto
nel ritornello che non può non conquistare. Si tratta, inoltre, del primo
movimento della traccia omonima al disco, lunga creazione concepita per essere
suddivisa in 4 movimenti.
Il successivo movimento, infatti, The Next Level,
rappresenta il culmine di tutto il lavoro, un pezzo degno di essere accostato a
Revolution 9 dei Beatles, anche se in versione decisamente meno occulta. Feedbacks,
suoni simili a quelli di un radar, fruscii di corde di chitarra accompagnano
una linea melodica sostenuta da un sax, portandoci ad alti livelli di capacità
psichedelica e immaginifica, alleggerendoci la mente, confondendoci nel
profondo. Un flusso continuo che senza sosta confluisce nella salvifica A
Castle in the Sky, terzo movimento di Intrigue of Perception.
Ed è proprio il fiato la cifra caratterizzante di questo
album, un elemento così classico, quasi arcaico, portatore qui di liete
novelle, di ricordi lontani e lacrime ormai asciugate.
Proprio il sax è lo strumento principe del pezzo di
chiusura, Absent Friends, l’apoteosi dell’onirico, della goduria inconsistente,
delle visioni inafferrabili.
L’intrigo della percezione risulta alla fine per niente
dissipato, ma alimentato in maniera dolcemente malata.
TRACKLIST
1. The Endless Void
2. Good Sinner - Bad Saint
3. Third Nature
4. Twisting the Knife
5. The Intrigue of Perception:
5. The Intrigue of Perception:
· I Islands on the Sun
· II The Next Level
· III A Castle in the Sky
· IV Islands (reprise)
6. Absent Friends
INFO
ANNO: 2004
LABEL: Elektrohasch
WEB: http://hypnos69.com/
HYPNOS 69 - THE ENDLESS VOID