giovedì 9 febbraio 2012

GRIME: Self Titled

DOOM METAL, SLUDGE
Trieste. Scende la notte ed il vento inizia il suo furioso soffiare. La sua potenza è incontrastabile, vi travolge, vi trascina, vi sbatte a destra e a sinistra senza pietà. In preda alla disperazione cercate l'unico appiglio a cui aggrapparvi per la vostra salvezza. D'improvviso, alle vostre spalle, un urlo disumano vi raggela il sangue.
Questa è la descrizione più fedele all'opera dei triestini Grime, altra perla di italiche fattezze costretta a rivolgersi all'estero per vedere realizzato il proprio lavoro.
Infatti è sotto l'etichetta britannica Mordgrimm - che già vanta produzioni come All Pigs Must Die, Dragged Into Sunlight, Pombagira - che il loro album d'esordio Self Titled a marzo 2012 vedrà la luce.

"Grime" significa "sporcizia", termine che bene si addice alle sonorità del gruppo: sporche, sature fino all'estremo, pesanti, oscure e monolitiche tutto allo stesso tempo.


Il disco si apre con la voce di una giovane donna che disperatamente - e inutilmente - implora il proprio carnefice di risparmiarla: intro più che eloquente del primo pezzo "Self-contempt", che insieme al successivo "The Journey", ci invitano nell'incubo di quella giovane donna fatto di sonorità cupe, ritmi rallentati e distorsioni massicce, che rendono l'incubo ancora più claustrofobico.
La terza traccia "Charon" è forse quella che più delle altre svela quello che sembra essere il punto di riferimento musicale della band, ovvero i Bongzilla: la voce, che nel resto del disco risulta più come un urlo straziante à la Anaal Nathrakh, in questo pezzo assume forme più consone al death-metal, accompagnando lunghi accordi dilatati che riportano alla mente quel corrosivo e impetuoso soffiare di bufera di cui si parlava prima. Ancora più dilatate si fanno le atmosfere di "Chasm", la più lunga traccia dell'album, capace di far pensare agli Electric Wizard più marci ed assassini mai esistiti. Un barlume di stoner fa capolino all'interno di "Born Sick", che precede il pezzo di chiusura "Wife Beater" a parere di chi ascolta forse la traccia più pesante e doommeggiante dell'intero lavoro: testa a ciondoloni e membra molli, sotto l'effetto di qualche spezia simpatica, fino a trovarsi faccia a terra.

Per concludere ricordo che i Grime si sono esibiti nella loro città natale lo scorso sabato 7 febbraio 2012 insieme a nientepopòdimenoche i mitici Morkobot.
Mica cazzi!

TRACKLIST

  1. Self - contempt
  2. The Journey
  3. Charon
  4. Chasm
  5. Born Sick
  6. Wife Beater
INFO

ANNO: 2012

ETICHETTA: Mordgrimm, UK






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