DOOM/SLUDGE METAL |
C'è una strana connessione tra città industriali e doom: sembra che le prime siano un terreno quanto mai fertile per i tutti i figliocci dei Black Sabbath, forse a causa della loro atmosfera fumosa e decadente.
Continuano perciò un'onorata tradizione i milanesi Satori Junk, che, grazie alla sempre attivissima e validissima Taxi Driver Records, ci propongono il loro omonimo album di debutto; album che si presenta bene sin da subito, grazie alla splendida copertina di Roberto Borsi e ai nomi coinvolti nella lavorazione, ovvero Enrico Baraldi degli Ornaments (che ha registrato e mixato) e James Plotkin (al mastering).
L'atmosfera dell'album tradisce un'evidente passione della band per gli onnipresenti Electric Wizard, con un interessante uso del synth e un'attitudine al riff degna dei migliori Belzebong; pregi che però non bastano da soli a mitigare una certa ripetitività dei brani, tra l'altro estremamente lunghi per essere così terribilmente statici e con una voce poco incisiva per poter fare la differenza, al punto che diventa difficile al termine dell'ascolto distinguere un pezzo da un altro.
Continuano perciò un'onorata tradizione i milanesi Satori Junk, che, grazie alla sempre attivissima e validissima Taxi Driver Records, ci propongono il loro omonimo album di debutto; album che si presenta bene sin da subito, grazie alla splendida copertina di Roberto Borsi e ai nomi coinvolti nella lavorazione, ovvero Enrico Baraldi degli Ornaments (che ha registrato e mixato) e James Plotkin (al mastering).
L'atmosfera dell'album tradisce un'evidente passione della band per gli onnipresenti Electric Wizard, con un interessante uso del synth e un'attitudine al riff degna dei migliori Belzebong; pregi che però non bastano da soli a mitigare una certa ripetitività dei brani, tra l'altro estremamente lunghi per essere così terribilmente statici e con una voce poco incisiva per poter fare la differenza, al punto che diventa difficile al termine dell'ascolto distinguere un pezzo da un altro.
Nonostante questi difetti, il disco ha al suo interno una vera gemma: Queen Ant Jam, lunghissima jam strumentale di undici minuti che riesce a mettere perfettamente in luce tutte le potenzialità della band, grazie a ritmiche maestose che sorreggono come una perfetta impalcatura una fusione quanto mai riuscita tra chitarra e synth, con una bella accelerata a metà pezzo che impreziosisce ulteriormente l'oscurità lisergica di cui è intriso questo "bad trip".
Al momento ci sentiamo di raccomandarli a chi è alla ricerca di un onesto album doom senza pretese, in attesa dei possibili e promettenti sviluppi che fa presagire il brano di chiusura.
- T.T.D.
- Spooky Boogie
- Monsters
- Shamaniac
- Blessed are the Bastards
- Ritual
- Lord of the Pigs
- Queen Ant Jam
INFO
ANNO: 2015
LABEL: TAXI DRIVER RECORDS
WEB: Facebook
SATORI JUNK: T.T.D.