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lunedì 3 dicembre 2018

SATORI JUNK: The Golden Dwarf (Review)

STONER/DOOM
La chitarra è blues, l’incedere da fumoso bar nascosto nel profondo sud degli Stati Uniti, la voce ci gioca sopra, quasi danzando sbilenca fra le note che la cingono e la incatenano alla terra che l’ha generata. Parte così All Gods Die, con la chitarra di Chris assoluta protagonista. 
I Satori Junk sono un’ottima band milanese giunta al suo secondo album su lunga distanza, dal titolo The Golden Dwarf. Che genere fanno? Vi starete chiedendo. Sconsiglio di racchiuderli in un unico genere, semmai si può parlare delle tante influenze che la band ha saputo portare a galla cercando di domare un simile mostro. I muri di suono abrasivo prodotti dai nostri vanno a cozzare fortemente con la vena seventies che si nasconde fra le pieghe delle tastiere e dei Synth di matrice Space del cantante e polistrumentista Luke Von Fuzz, creando però delle atmosfere ibride di pregevole fattura e dal grande impatto.
In Blood Red Shrine e nella già citata All Gods Die le cose funzionano alla grande, bella anche Cosmic Prison, che si trascina pachidermica per i suoi dieci minuti di durata, sempre ottimi gli assoli, efficaci nel dare peso emotivo ad una musica che sa far male. Il lontano anfratto Space nel quale si celano i quindici minuti di Space Dog fanno si che le coordinate stilistiche virino a metà canzone verso territori strumentali sconosciuti, misteriosi e magnetici. Anche la titletrack non scherza con i suoi dieci minuti di oscuro e plumbeo stoner/doom di Wizardiana memoria, che si traveste ancora e brevemente del fervore settantiano nel suo mezzo, prima di sprofondare una volta per tutte nella sua tomba. Davvero un gran pezzo. Chiude la storia la cover di Light My Fire dei Doors, ovviamente in versione ultra Heavy e dilatata sino al collasso. Ottimo anche il lavoro di Lory Grinder al basso e di Max alla batteria, sezione ritmica quadrata e precisa nel mettere l’accento sul lavoro enorme di Chris e Luke.
Cos’altro dire se non che questo dei Satori Junk e’ un disco davvero coinvolgente, se ancora non lo avete fatto, accaparratevene una copia al più presto, questi ragazzi meritano la vostra attenzione.


TRACKLIST:
01. Intro
02. All Gods Die
03. Cosmic Prison
04. Blood Red Shrine
05. Death Dog
06. The Golden Dwarf
07. Light My Fire

INFO:
ANNO: 2018
LABEL: Endless Winter, Spin On Black
WEB: Bandcamp


SATORI JUNK: BLOOD RED SHRINE