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lunedì 15 ottobre 2018

IO E I MIEI DISCHI: Matteo Baldi (WOWS)


Direttamente dai postmetallers veronesi WOWS per questa nuova puntata di Io e i Miei Dischi, abbiamo ospitato il loro chitarrista Matteo Baldi.

1. Il primo disco che hai comprato
Per rispondere a questa domanda devo andare davvero molto indietro nel tempo, ora sono sincero non ricordo proprio il primo disco che ho comprato di mia iniziativa ma ricordo i primi dischi che i miei genitori mi hanno regalato su mia richiesta. Uno che ho amato tantissimo alla tenera età di 9 anni è Toonage dei Cartoons, non so se ve li ricordate, scarpe a carroarmato pettinature improbabili, strumenti sovradimensionati; erano dei cartoni animati viventi, ma in ogni caso erano una vera band, con assoli di sax contrabbasso e quant’atro. Un altro, non ricordo se prima o dopo, è un disco dei Pitura Freska, anzi una cassetta in realtà, che si chiama Duri i Banchi, reggae in veneziano. Mi piaceva un sacco la canzone La Pianta, e la cantavo un sacco, ho scoperto solo dopo molti anni che la pianta in questione era nientemeno che una pianta di ganja, ma va bene così.

2. L’ultimo disco che hai comprato
Ultimamente ho cercato di frenare l’acquisto compulsivo di merch per avere più risorse da investire in strumentazione e registrazioni varie in vista del prossimo disco degli WOWS e del mio neonato progetto solista Golden Heir Sun. L’ultimo disco che ho comprato infatti risale al concerto di Converge e Neurosis a Bologna di quest’estate, ho preso Honor Found in Decay e The Eye of Every Storm, due dischi magnifici. Se invece includiamo anche i dischi che scambio con gli amici musicisti allora l’ultimo è Martyrs Bukkake primo disco solista di Naresh Ran, edito dalla sua Dio Drone, sicuramente uno dei vinili esteticamente più belli (grazie alle grafiche di Coito Negato) e musicalmente più tenebrosi che possiedo.

3. Il disco che ha cambiato la tua vita
Individuarne uno solo è difficile, diciamo che ci sono vari dischi che nel tempo mi hanno dato quella spinta verso qualcosa di nuovo e verso una comprensione e un amore sempre più intenso per la musica. Il primo in assoluto è stato un Greatest Hits dei R.E.M., avrò avuto 12 anni non di più. Prima di quel disco vedevo la musica come una cosa frivola e divertente, ma Stipe e compagni mi hanno mostrato quanto una semplice canzone possa essere ineffabilmente bella, ipnotica e piena di significato mi riferisco in particolare a Losing my Religion, appena l’ho scoperta l’ho ascoltata per giorni e giorni. Per amor del vero è giusto anche citare i passi successivi che sono stati ancora più segnanti per la mia formazione musicale, in ordine cronologico sono: OK Computer dei Radiohead, Lateralus dei Tool e in ultimo Oceanic degli ISIS.

4. Il disco che ti vergogni di possedere
Ora ci sono un po’ di dischi sulla libreria che non c’entrano molto con me ma che in ogni caso non mi vergogno per il fatto che siano lì, alla fine tutta la musica contribuisce alla formazione del gusto musicale. Il più imbarazzante di tutti da confessare è senza dubbio un Hot Parade, non mi ricordo che anno, sicuramente pre-2000, la classica raccolta di singoli insulsi di moda al momento, non saprei dire nemmeno un titolo. E comunque si, l’avevo richiesto io come regalo ai miei genitori.

5. Il disco con la copertina che preferisci
Credo che Amnesiac dei Radiohead sia uno dei miei preferiti in assoluto. È molto semplice, un pezzo di stoffa rosso su sfondo nero e una figurina stilizzata in centro che piange. Quella figura antropomorfa mi ha sempre fatto venire i brividi, è come se fosse l’archetipo della tristezza, la rappresentazione grafica dell’isolamento, Stanley Donwood è sicuramente uno dei miei artisti legati alla musica preferiti di sempre.

6. Il disco che hai sempre sognato di avere
Non penso di essere l’unico, ma Salival dei Tool lo vorrei tantissimo. Oltre che una rarità e oltre il fatto che è il solo disco dei Tool che comprende delle registrazioni live, contiene anche la cover di No Quarter, che è a sua volta la mia canzone preferita dei Led Zeppelin.

7. Quanto è grande la tua collezione?
Non così grande in realtà, avrò circa 200 cd, vinili invece molti di meno ma seppelliti nella collezione di mio padre sicuramente più sostanziosa della mia.

8. Che ordine segui (se è ordinata)?
I miei dischi non sono ordinati. Facendo molta strada in macchina ogni giorno, i CD vanno dentro e fuori e difficilmente mi metto a riordinarli. In realtà mi piace così, non sono uno che li tiene perfetti e senza macchia, per me i dischi vanno ascoltati, vissuti e se necessario anche rotti.

9. CD o vinile?
Principalmente CD sempre per il fatto di poterli ascoltare in macchina, ma anche i vinili stanno lentamente crescendo.