giovedì 12 gennaio 2012

SLEEP: Volume One

SLUDGE, DOOM
Diffidate dalle imitazioni. Ci hanno provato in molti a fottere il materiale di cui si parla, ma con pochi, miserrimi e putrescenti risultati! Oh, sì cazzo, ben pochi. Non pensiate allora, che gli Sleep siano solo quelli di Holy Mountain o di Jerusalem (Dopesmoker), perchè in tal caso, avete qualche serissimo problemino con la vostra coscenza di doomster, e Volume One (1991) vi farà male, ma mooolto male. Ebbene cari amici sbatati, sì, proprio voi che ancora non avete capito un granchè dell'evoluzione musicale (perdonate la mia presunzione abbestia), eccovi la notizia: gli Sleep, in contemporanea con l'uscita di un certo e celeberrimo Nevermind di malsano e pubblico dominio, diedero alla luce tra atroci sofferenze di parto, questo abominevole quanto rimarchevole diamante del proto-doom. Secondo molti da intendersi come inferiore ai due successivi album, Il "Volume Primo" degli Sleep è al contrario qualcosa di spaventoso, roba da grattarsi i timpani con le unghie e poi gioisamente posarli a terra, data l'inutilizzabilità resa possibile soltanto dalle nove mostruosissime tracce che la band di San Jose registrò nei lontani albori dei 90's: amplificatori potenti come titani, terremoti inverosimili!!!

Personalmente, e allo stesso modo in cui la pensa il carissimo e 'regnante' Mirko Satsumo, considero questo album uno fra i migliori lavori sludge-doom mai resi pubblici in questo misero globo terracquo. Le ragioni?

Calmi, adesso ve le spieghiamo..

PRIMO: questo disco è l'ESORDIO della band. Vi basta?? SECONDO: prima di questo disco, c'erano solo Melvins, Saint Vitus e Cathedral lasciati lì, dispersi in un oceano di indifferenza pressochè totale. Dopo questo disco, queste tre forme inimmaginabili vennero abilmente fuse dagli Sleep e rese pratiche quanto pesanti a tutte le successive band di questo splendido panorama filo-sabbathiano. E c'è gente, fidatevi, che dovrebbe soltanto baciare le sacre quanto grinzose natiche di un certo King Buzzo. Questa, è cosa arci-certa!! TERZO: la California di inizio anni '90. Vivaio di creatività senza precedenti in grado di svezzare gruppi come Kyuss e molti altri, quello spicchio di mondo ha dato vita senza rendersene conto ad un 'anno zero' che avrebbe cambiato per sempre tutto quanto. Entro questo recinto, gli Sleep ebbero il merito prioritario di far esplodere con pesantezza impari l'avvio del doom come lo conosciamo oggi, e questo lavoro rende bene l'ìdea di ciò che con molta difficoltà cerco di chiarire.

Da Stillborn a Numb, passando per Catatonic, le sonorità della chitarra di Pike fanno rabbrividire, rendono febbricitanti le nostre orecchie, e stordiscono la mente fino alla coscienza dell'abominio che abita l'animo umano! Il calore delle valvole è così forte, che spesso sembra di sentire puzza di bruciato fuoriuscire da questo cd, come zolfo che corrode ogni cosa, come l'inferno stesso a portata di mano! Ma quanto di meglio si può dire, è senza dubbio la spiccante assenza di banalità nelle strutture compositive dei pezzi: niente di scontato, puro materiale divino!! Questo, è infatti il primo vagito che determinerà il modus operandi della stessa band, ossia grandissima fantasia di composizione nelle trame, aggiunta ad una cura meravigliosamente attenta e puntigliosa dei suoni, di ogni singolo feedback, di ogni linea armonica, entrambi abilmente inseriti all'interno di un senso di strazio ambulante che fa quasi pensare di essere moribondi in mezzo ad un deserto senza fine, in preda ai propri dopatissimi demoni personali. The Wall Of Yawn, traccia settima, lascia invece più chiaramente intendere quello che saranno gli Sleep di lì a poco con Sleep's Holy Mountain (1993), scatenando una potenza micidiale tutta addensata nei vortici che solo il trio Cisneros, Pike, Hakius ha saputo mostrare nella storia di questo genere. Eh sì cazzo, anche l'amalgama vuole la sua parte!!

Un disco oscuro, orrorifico, paludoso e folle come pochi nella storia del suo genere.
Un disco che ha fatto pre-scuola, scuola, e vaffanculo, pure dopo-scuola!!!

In definitiva: se vi state chiedendo cosa centrino i cori buddisti, le urla strazianti e l'horror rampante con tutto ciò che è stato dal 1991 in poi nel metal alternativo e di nicchia, sappiate che dovete molto, ma tanto se non tutto anche a questa band che non esitiamo a definire indispensabile per la storia della razza-doom!

E se pensate che siamo melensi, allora ascoltate il brano quì sotto, e poi ne parliamo.
Nemmeno i Pampers vi salveranno.

Senza alcun dubbio.

Track listing

  1. "Stillborn" - 6:18
  2. "The Suffering" - 5:12
  3. "Numb" - 3:30
  4. "Anguish" - 5:37
  5. "Catatonic" - 6:04
  6. "Nebuchadnezzar's Dream" - 4:47
  7. "The Wall of Yawn" - 5:32
  8. "Prey" - 3:46
  9. "Scourge" - 5:02

INFO:

Anno: 1991
Label: Tupelo Recording Company
Paese: USA
Sito: MYSPACE SLEEP

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